Territorio

Il nostro territorio è la nostra storia. La nostra fonte di ispirazione.

Torre Venere si trova a Castelvenere, un piccolo centro in provincia di Benevento, di circa 2.800 abitanti, incastonato nel suggestivo paesaggio della Valle Telesina. Il centro abitato è posto a 119 metri sul livello del mare e sorge su tufi riconducibili alle cicliche attività vulcaniche del Roccamonfina, dei Campi Flegrei e del Somma Vesuvio.
La collocazione, il clima, la fertilità del terreno collinare ricco di viti ed olivi l’alternanza naturale di poggi ed valli rendono Castelvenere un importante centro agricolo per la produzione di pregiati vini e di apprezzati oli extravergini di oliva.
La vita vegetativa della vite, che caratterizza le colline e le pianure che circondano il centro abitato castalvenerese, scandisce la vita degli abitanti del piccolo centro. Ricco di aree verdi e corsi d’acqua, con i suoi 1018 ettari di terreno vitati ed una produzione annua di vino che si aggira intorno 63.000 ettolitri, Castelvenere risulta il paese più vitato’ della Campania e, dal 1996, è entrato a far parte dell’associazione nazionale Città del Vino”.

Castelvenere, terra di santi e streghe

Le origini di Castelvenere risalgono già alla preistoria, come dimostra la palafitta rinvenuta nel 1898. Diverse sono anche le testimonianze di età sannitica e romana, rinvenute in più tempi ed in aree diverse: armi, monete, materiale da sepolcreto.
Durante il periodo feudale Castelvenere fu soggetta ai Sanframondo, di stirpe normanna, che dominarono incontrastati la Valle Telesina dal 1130 circa al 1460, successivamente ai Monsorio, già presenti nella zona dal 1334.
Castelvenere fu patria di San Barbato, che nacque nel VII secolo (602 o 603) nell’antica contrada Vadari” (oggi Foresta) e fu parroco di Morcone e Vescovo di Benevento nel 663. La tradizione attribuisce a San Barbato l’abbattimento del Noce intorno al quale si riunivano le famigerate Streghe di Benevento. Il Vescovo Barbato fu protagonista della conversione dei Longobardi al cattolicesimo e della distruzione dei riti orgiastici e paganeggianti che essi osservavano. Attualmente, San Barbato, amato protettore e patrono della comunità castelvenerese, è onorato con una festa che si svolge il 19 febbraio di ogni anno.

Da Castelvenere alla scoperta del Sannio e della Campania

Ricca di testimonianze storiche di un passato lontano, storico e leggendario, Castelvenere offre numerosi spunti al turista desideroso di perdersi in un mondo quieto e lontano, di suoni, colori, sapori del tempo che fu.
Non mancano gli edifici sacri, dalla centrale Chiesa di San Nicola alla Chiesa di Santa Maria della Foresta, di origine bizantina (VI secolo d.C.), appartenuta ai conti Carafa, alla Chiesa di Santa Maria della Seggiola costruita nel 1898, che sorge in un territorio sede di ritrovamenti storici anche preistorici.

Il Centro

Un centro storico, con una caratteristica Piazza Mercato, antico fulcro del paese, intorno alla quale sorse il primo nucleo di abitazioni. Piazza Mercato, con il suo pozzo centrale, era anticamente usata per commerci e baratti di mercanzie e conserva tuttora la sua impostazione originaria. È da questa pittoresca piazzetta che si può accedere, attraverso una piccola viuzza, alle caratteristiche cantine tufacee, risalenti ai secoli XIV-XV e dislocate tra Via Mulino e Via del Fossato, aperte durante la manifestazione di Cantine al borgo: nelle cantine è possibile assaggiare i vini del paese ed approfondire la storia della coltivazione dei vitigni. Nel borgo medievale, presso l’antico Palazzo Barone, ha sede il Museo della civiltà Contadina, che conserva utensili e strumenti artigianali usati dai produttori di vino per lavorare le uve e conservare i vini, a dimostrazione della tradizionale vocazione del popolo vennerese all’attività vinicola.

Il Parco forestale

A completare la proposta turistica di Castelvenere un parco forestale, Rascolagatti” che, con una superficie di circa 100 ha, la sua configurazione orografica e la presenza del torrente Seneta e di costoni tufacei, rappresenta uno degli angoli più suggestivi dell’intera Valle Telesina. In una vasta area coltivata a quercino, delimitata da uno steccato in legno, è possibile scovare sentieri e piccole piazzole attrezzate, oggetto di visite turistiche e di avventurieri alla ricerca di asparagi e di funghi, nonché sede della tradizionale Scampagnata del Lunedì di Pasquetta. Numerosi, nell’intero parco, sono piante ed arbusti di diversi tipi e qualità (orniello, ligustro, aceri, olmi, sambuco, etc.) e rigogliosa è la fauna, grazie alla conservazione rispettosa dell’ambiente: a Rascolagatti è possibile avvistare ricci, talpe, volpi, tassi, varietà di uccelli stanziali come il merlo, la cinciallegra, il gufo, la civetta, il fagiano, il passero, la ghiandaia, la gazza ed uccelli migratori come lo storno, il tordo, la tordella, la beccaccia, il colombaccio.

Nel cuore del Sannio

Da Castelvenere, terra di santi e leggende, si può procedere, con l’animo rinvigorito dall’infinito e pacato susseguirsi di campi di viti o olivi, alla scoperta del Sannio e della Campania. 
La collocazione geografica, infatti a 60 km da Napoli, circa 30 km da Benevento e 40 da Caserta, 3 chilometri dalle terme di Telese, pochi km dai bellissimi borghi di Cusano Mutri, Sant’Agata dei Goti e Morcone, meno di 15 km dalle ceramiche di San Lorenzello e Cerreto Sannita e dal dinosauro Ciro di Pietraroja rende questo paesino sannita un funzionale e valido punto di partenza alla scoperta dei tesori del Sannio e della Campania.